martedì, giugno 13, 2006

Il castello dei destini incrociati

Il podere Il castelloHo appena lasciato alle spalle le prime pagine de Il castello dei destini incrociati. E’ una raccolta di racconti scritta da Italo Calvino giocando con le carte e con le loro potenzialità narrative. Per scrivere, l’autore disponeva le carte, guardava i personaggi che rappresentavano e poi si divertiva a tessere le trame in grado di unirli.

Sabato nel podere di fronte alla Diga di Ridracoli non c’erano le carte usate da Calvino, ma anche lì i destini si sono sorprendentemente incrociati. Come in una divina scrittura, infatti, una volpe e un allocco hanno fatto visita alla nostra casa, comportandosi come i personaggi di una storia. Quella che per giorni ci aveva raccontato una nostra compagna citando versi da lei autografati con lo pseudonimo di “Passera Felice”. Versi dedicati dall’autrice a una storia sofferta, vera e biografica, versi in cui una penna volpina ha condannato alla vergogna il tradimento di un amante allocco.


A chi la intende,

La storia della volpe e dell’allocco (omaggio a Passera Felice)

Al nostro arrivo sabato sera, l’allocco era chiuso nelle mura del podere. Era rimasto intrappolato all’interno, lì doveva aveva cercato un’alcova più calda e bella. Era rimasto solo, tradito dal suo desiderio. La fuga era riuscita a chi era con lui, ma non a lui. Giorni di solitudine l’avevano reso ormai debole e impaurito, e, anche una volta libero, è volato via sciancato e visibilmente invecchiato. Dove? “Poco lontano”, ha detto qualcuno.

Briciola, la volpe di RidracoliLa volpe invece era fuori. E’ arrivata da noi liberamente e sfacciatamente. Ha fiutato la festa e senza pudori vi ha preso parte. Ha mangiato, ha socializzato e poi ha ripreso da sola la via della foresta per godere altrove della sua immensa compagnia. A pancia piena si è infine allantanata, pensando al tragico destino dell’allocco, suo vecchio amante: “Che scempio della natura”, ha pensato con rabbia meditando sulla giusta punizione di quell’uccello che volava senza cervello.

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Nota: Scusate la parentesi onirica che non tutti capiranno, ma il gioco di incroci era troppo intrigante per non essere tentato. Due animali rari che si presentano in una solo sera e si comportano come protagonisti di una storia già nota e che incrociano i loro destini in un podere di nome Il castello come se fossero figure de Il castello dei destini incrociati

1 commento:

Anonimo ha detto...

da chi l'ha intesa:
prima o poi qualsiasi passera
(felice, solitaria o scopaiola) raggiunge il suo momento di massimo trionfo..
si tratta solo di aspettare che l'allocco, volando senza cervello (poichè citando la maestra delle passere felici: "quando s'alza l'uccello si abbassa il cervello") vada incontro al suo destino! firmato due passere solitarie