lunedì, luglio 05, 2010

Il personaggio che mi invidiano

Cerca per un po' la parola e infine la trova, nella mia lingua: “Sono invidiosa – dice – invidio la tua vita”. Sorrido interrogativo e cerco l'errore, ma non c'è. E' la parola giusta: la donna venuta dalla Germania per rivedere l'uomo conosciuto in fretta due anni prima vuole dire esattamente ciò che dice a me, nella mia lingua, l'altra sera nelle colline di Firenze.

So che è così, so che è vero, perché non è la prima volta che mi capita di sentirmi intensamente vicino a una persona molto lontana. E so che è così perché non si raccontano i fatti più intimi della propria vita togliendo loro tutte le illusioni che li rendono sopportabili, spiegabili, familiari, presentabili a chi si vuole solo intrattenere in un'attesa casuale. Si racconta chi si è e non chi ci si racconta di essere solo a chi si vuole lasciare un'eredità, un vincolo di responsabilità, un legame che disegna l'unicità di una conoscenza. E' come se quella donna mi avesse lasciato un pezzo di sé per farlo vivere nel mio mondo, per lei così più grande del suo: “Sono solo quello che ti ho detto ora non ciò mi racconto ogni sera senza credermi, senza prendere sonno: sono solo quello, però se lasci aperta una porta del tuo mondo, ho la sensazione vera di poter essere molto altro”.

Ti lascio volentieri una porta aperta. Forse così il mio mondo sarà davvero e sempre perfetto e stimolante come credi tu, senza cedere cedere ai momenti qualunque e lasciarsi imperfetto, superficiale, abulico, improduttivo, chiuso. Perché da vicino anche il mio mondo a volte denuncia qualche crepa: non è così facile ricevere le storie da chi ti sta vicino ogni giorno, non è così facile regalare la propria. Un racconto lontano è come un libro: può essere e non essere allo stesso tempo. Un racconto vicino, invece, è, è un fatto e si dipinge nella sua invadente presenza: diventa, traccia, eco, binario, orizzonte. E non sempre si ha la voglia, la forza o la capacità di raccogliere o lasciare un'eredità così pesante e precisa.

Comunque la porta rimarrà aperta. Tra un capitolo e l'altro, cercherò sempre di trame degne del personaggio che tu addirittura senti di invidiare.

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